Terremoto - Foto di Pixabay/ Pexels.com

Patty Tiano

Terremoto a Napoli: Cosa sta succedendo ai Campi Flegrei?

Da diversi giorni la zona dei Campi Flegrei a Napoli è scossa da uno sciame sismico che ormai sembra essere sempre più frequente e di maggiore intensità. La notte del 27/09 in questa zona si è registrata una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 ed è stata la più forte degli ultimi 40 anni. Ma è da giorni che nel capoluogo campano e nei comuni limitrofi si registrano scosse frequenti e intense. Ma la domanda che si stanno facendo tutti è: “cosa sta succedendo?”; “c’è la probabilità che si verifichino altri terremoti?”. Vediamo cosa dicono gli esperti riguardo la questione.

Possiamo rispondere alla prima domanda grazie all’esperto Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano Ingv, ha spiegato che il terremoto avvenuto intorno alle 3 di mattina del 27 settembre: “è legato ai Campi Flegrei e al fenomeno del bradisismo che caratterizza tutta l’area, e in particolare la caldera. Associato al sollevamento del suolo c’é l’aumento dello sforzo della crosta e quindi la rottura e la generazione di terremoti”. Ci ha dato delucidazioni anche per quanto riguarda la possibilità di altre scosse, ha dichiarato: “si tratta di una previsione che non possiamo fare, ma tenuto conto dell’attuale fase deformativa molto intensa, ci aspettiamo che avvengano altre scosse anche di magnitudo uguale o maggiore a questa, anche se non molto più grande considerato il tipo di roccia presente in questo vulcano. Sono però terremoti molto superficiali e questo, anche per magnitudo medio-piccole, può generare una facile avvertibilità degli eventi, come è stato per quest’ultimo avvertito nella notte”.

Terremoto a Napoli - Foto di Kelly/ Pexels.com
Terremoto a Napoli – Foto di Kelly/ Pexels.com

Una situazione critica

Un altro esperto, Giuseppe De Natale, vulcanologo della Società Italiana Geologia Ambientale, ha sottolineato: “La situazione attuale nei Campi Flegrei è abbastanza critica dal punto di vista della sismicità: dal 2006 a oggi il suolo si è sollevato di circa 1 metro e 10cm, parliamo di 15-20 cm in più rispetto al livello del suolo massimo che era stato raggiunto nel 1984″ e ha ribadito la necessità di “verificare la vulnerabilità degli edifici intorno all’area e procedere allo sgombero il prima possibile”. Secondo l’esperto, la situazione dei Campi Flegrei è abbastanza seria, soprattutto perché la zona a ovest di Napoli nell’area del golfo di Pozzuoli è uno dei centri vulcanici più attivi del mondo.

De Natale ha parlato anche del sollevamento del suolo: “Il sollevamento del suolo al quale stiamo assistendo testimonia che c’è una sorgente di pressione interna al sistema che, oltre a generare una pressione che aumenta a profondità tra 0 e 3 km circa, genera il sollevamento del suolo, spacca le rocce e produce i terremoti. Già nel 2018 ho informato le istituzioni scientifiche che il perdurare del sollevamento del suolo e l’aumento della pressione interna avrebbe portato ad un aumento della sismicità, sia in numero di scosse, quindi in frequenza, sia in magnitudo”; “e il livello del suolo si fosse avvicinato o avesse superato quello dell”84, avremmo avuto una sismicità simile o anche più forte di quella del 1983-84. Ed è esattamente quello che sta succedendo. Dal 2006 a oggi la sismicità è progressivamente aumentata, noi la percepiamo soltanto negli ultimi mesi ma i terremoti c’erano già prima, erano pochi, essenzialmente strumentali, non avvertiti dalla popolazione”.