Hai mai dedicato un momento di riflessione ai dettagli dorati che si celano all’interno del tuo smartphone?
Quando apri il tuo dispositivo, quei componenti color oro, apparentemente insignificanti, svolgono un ruolo fondamentale nella conduttività e nella resistenza alla corrosione. Nonostante ciascun telefono contenga solo 0,034 grammi di oro, una quantità apparentemente modesta, la moltiplicazione per i milioni di smartphone prodotti annualmente ci pone di fronte a una notevole quantità di rifiuti. Il cuore pulsante di questa integrazione dell’oro risiede nella scheda madre, spesso paragonata al cervello del telefono. I circuiti integrati e le chip di memoria su questa scheda sono impreziositi da connettori d’oro, garantendo l’affidabilità e la durata necessarie per una comunicazione senza intoppi. Tuttavia, l’estrazione di questo oro non è un processo banale; spesso viene placcato su altri metalli e legato a essi per aumentarne la resistenza.

Ma perché optiamo per l’oro nei nostri smartphone?
La risposta è racchiusa nelle sue eccezionali proprietà conduttive, che consentono un rapido trasferimento di elettricità, un requisito fondamentale per i tempi di elaborazione veloci richiesti dai dispositivi moderni. Inoltre, la sua resistenza alla corrosione lo rende un materiale ideale per dispositivi esposti a diverse condizioni ambientali. La sua malleabilità è altresì cruciale per la produzione di componenti piccoli e circuiti complessi, tipici degli smartphone moderni. Nonostante il costo relativamente elevato dell’oro, la sua applicazione oculata in quantità ridotte in ogni telefono è giustificata dai benefici ottenuti in termini di prestazioni e durata.
Contrariamente all’idea comune, gli smartphone non sono i principali portatori d’oro nel regno dell’elettronica. Computer desktop e server di fascia alta, con schede più grandi e componenti più potenti, superano gli smartphone in termini di contenuto d’oro. Le schede madri dei server, in particolare, emergono come serbatoi d’oro, contenendo quantità che possono arrivare fino a un grammo per scheda madre. Anche le vecchie TV e gli strumenti scientifici specializzati contribuiscono in modo significativo all’accumulo di oro nei dispositivi elettronici.
Eppure, dietro a questa straordinaria fusione di tecnologia e metalli preziosi si cela un problema serio legato alla nostra predilezione per la tecnologia: i rifiuti elettronici, o “e-waste“. Cambiamo i nostri gadget quasi quanto cambiamo vestiti, portando alla produzione di incredibili 40 milioni di tonnellate di e-waste ogni anno nel mondo. Immagina di buttare via 800 laptop ogni secondo! Solo il 12,5% di questi rifiuti viene riciclato, mentre l’85% finisce in discariche o viene bruciato, rilasciando sostanze tossiche nell’aria.
Il problema degli e-waste non è solo locale; ad esempio, l’80% degli e-waste degli Stati Uniti e di altri paesi viene spedito in Asia, dove lavoratori, spesso bambini, affrontano ambienti tossici per estrarre i metalli preziosi. Nonostante questa critica situazione, possiamo intravedere una luce di speranza. L’oro, l’argento, il platino e altri metalli preziosi nei rifiuti elettronici possono essere recuperati e riutilizzati, riducendo le emissioni di CO2 rispetto all’estrazione di metalli nuovi. Una grande fabbrica in Spagna sta lavorando su questo fronte, trattando 60.000 tonnellate di e-waste all’anno. Anche in Galles del Sud, la Royal Mint sta aprendo una fabbrica che recupererà grandi quantità di oro ogni anno dai circuiti stampati. È un significativo passo avanti per la conservazione dell’ambiente!

In qualità di consumatori attenti, cosa possiamo fare?
La donazione dei vecchi dispositivi a parenti, organizzazioni benefiche o programmi comunitari rappresenta una soluzione valida. Inoltre, cercare riciclatori certificati può garantire uno smaltimento responsabile dei dispositivi, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale.
Dunque l’oro nei nostri dispositivi non è solo una questione di estetica; richiama invece a una responsabilità condivisa. Invita persone, aziende e governi a investire in pratiche sostenibili, mitigando così le conseguenze ambientali delle nostre abitudini tecnologiche. La prossima volta che utilizzi il tuo smartphone, ricorda che non è solo un dispositivo: è anche un piccolo scrigno d’oro, un’opportunità per promuovere il consumo responsabile e il riciclo, per un futuro più sostenibile.