Eredità - Foto di Karolina Grabowska/ Pexels.com

Patty Tiano

Quando gli eredi possono prelevare i soldi dal conto corrente postale di un defunto?

Oggi sono davvero frequenti i casi in cui la persona cara defunta lascia sul proprio conto postale i risparmi di una vita che riceveranno poi gli eredi. Quest’operazione avviene entro un arco determinato di tempo tramite un atto di successione e seguendo alcune regole precise. Per questo motivo, abbiamo deciso di proporvi una guida completa di tutte le informazione necessarie. Vediamo insieme quando gli eredi possono ricevere i soldi dal conto corrente postale del defunto.

La domanda che tutti voi vi starete facendo è: “se una persona cara muore e lascia i propri risparmi su un conto postale o libretto di risparmio, gli eredi quando  possono beneficiarne?” La risposta a questa domanda prevede una serie di regole da conoscere. La prima cosa, quando decede un familiare, dovete sapere che i depositi che aveva sul conto corrente, postale o bancario, si congelano. Ciò vuol dire che qualsiasi sia la quota presente, c’è l’obbligo di bloccarne l’uso da parte di altre persone fino a quando non avviene l’atto di successione. Si fa solo un’eccezione quando bisogna prelevare soldi per le spese funerarie.

Ma quali parenti devono pagare le spese funebri del familiare? È compito degli eredi assolvere al pagamento, ecco perché in primis è importante capire chi sono gli eredi. In ogni caso, secondo le norme, si considerano eredi coloro che accettano l’eredità del defunto entro il limite di 10 anni dalla sua morta. Se nessuno dovesse accettare l’eredità, non ci sono obblighi. Nel caso in cui la famiglia si rifiuta di garantire una degna sepoltura al caro, la questione si risolve dal punto di vista del Diritto.

Quando è possibile beneficiare dell'eredità - Foto di Karolina Grabowska/ Pexels.com
Quando è possibile beneficiare dell’eredità – Foto di Karolina Grabowska/ Pexels.com

Quando è possibile beneficiare dell’eredità

Ciò che ci interessa è sapere quali sono le tempistiche di liquidazione da parte dell’ufficio postale. In primis, si deve procedere per gradi attendendosi alla successione, l’erede può divenire tale o per nomina oppure per diritto. Nel primo caso si dispone di un testamento del de cuius in cui ci sono i nomi degli eredi. Nel secondo caso, invece, se non c’è il testamento si procede individuando i soggetti in base al Codice civile. Di solito, si parte prima dall’assegnazione della quota al coniuge, poi ai figli e infine ai parenti fino al sesto grado. Dopo aver stabilito la somma e il destinatario di essa, si può procedere con la distribuzione. Per rispondere alla domanda iniziale, ci teniamo a precisare che la posta ha sei mesi di tempo per liquidare gli eredi. Questo tempo parte dalla data di apertura della successione. Nel caso in cui dovessero verificarsi problemi o disservizi, l’erede può fare reclamo secondo le regole del Codice civile. Ecco, quindi, quando gli eredi possono ricevere i soldi dal conto corrente postale del caro defunto.