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Luca Petrone

Come reagire davanti ad un lavoro sottopagato? Ecco alcuni consigli

Affrontare il problema del lavoro sottopagato in Italia richiede strategie concrete. La discussione su un salario minimo è in corso, ma nel frattempo, cosa puoi fare per migliorare il tuo guadagno?

Una soluzione potrebbe essere la rinuncia al lavoro sottopagato, ma questo ovviamente comporta dei rischi, anche e soprattutto se ci si trova in quelle regione d’Italia che sono più affette dall’evasione fiscale e il lavoro a nero. Purtroppo, esistono non poche realtà che ormai funziona e di sviluppano su un principio di lavoro non dichiarato e lo sfruttamento delle classi meno abbienti.

Eppure, se tutti i diretti interessati si rifiutassero di accettare certe condizioni, potenzialmente ci sarebbero forse dei presupposti per interrompere questo processo. È comprensibile d’altronde che non tutti possano permettersi di interrompere di lavorare anche solo per poco, soprattutto chi ha una famiglia alle spalle. Insomma, cosa poter fare davanti a questa vera e propria piaga sociale?

Fino al 2023, in Italia è esistito il reddito di cittadinanza. Questo reddito aiutava tutti coloro che non potevano lavorare o che avevano difficoltà a trovare un lavoro. Questa misura è stata particolarmente utile dopo la pandemia dovuta al Covid, in quanto le persone sono riuscite finalmente a guadagnare dopo un periodo di stenti e poco supporto governativo, soprattutto per tutte quelle persone che, non possedendo un contratto, non avevano nessuna garanzia.

Quando è possibile beneficiare dell'eredità - Foto di Karolina Grabowska/ Pexels.com
Quando è possibile beneficiare dell’eredità – Foto di Karolina Grabowska/ Pexels.com

Questo reddito comportava anche che ci fosse una competizione a livello salariale rispetto a un lavoro chiaramente sottopagato. Infatti, offrendo l’alternativa di una tutela statale, l’impiegato aveva più facoltà di scelta sulla paga da accettare. Venuto a mancare il reddito di cittadinanza, anche questo margine di scelta è ceduto, portando forse anche a più disperazione di prima.

Ad ogni modo, da Gennaio 2024, dovrebbe entrare in vigore una nuova riforma che sostituisce il reddito di cittadinanza. È importante rimanere sempre aggiornati e sapere quali sono i vostri diritti quando si tratta di lavoro e di consultare gli enti esistenti per il supporto e la difesa dei lavoratori per discutere tutte le possibile vie legali da prendere. Per iniziare, scopriamo cosa sarà questa nuova misura.

Cos’è la nuova “misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale” ?

L’Assegno di inclusione sarà in vigore dal primo gennaio 2024 sotto il nome di  “misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale”. Questa sarà dipendente dalla presenza di tutti i requisiti richiesti di residenza, cittadinanza e soggiorno e alla situazione reddituale del richiedente e del suo nucleo familiare, insieme, inoltre “all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.” Queste le parole scritte sul sito ufficiale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Questa misura è disponibile ai nuclei familiari che abbiano almeno un membro della propria famiglia che rientra nei condizioni di: disabilità, minore età, oltre la soglia dei 60 anni o “in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.” (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali)

soldi contanti - Foto di Karolina Grabowska: https://www.pexels.com
soldi contanti – Foto di Karolina Grabowska: https://www.pexels.com

Un altro requisito importante è di avere un ISEE non superiore a 9.360 euro annui, se nel nucleo familiare vi sono minorenni. Nel caso in cui tutti i membri del nucleo familiare abbiano almeno 67 anni o siano affetti da disabilità grave o sono in una condizione di non autosufficienza, la soglia del reddito è invece fissata a 7.560 euro all’anno. Se invece non oscillate tra la precarietà e la disoccupazione, ma avete un lavoro stabile, ma poco soddisfacente e da cui vorreste guadagnare di più consigliamo due tecniche di approccio.

Offrirsi alla concorrenza

Presentare il proprio curriculum e le proprie competenze ad una azienda in concorrenza nel settore in cui lavorate, dove magari potete fare domanda per una posizione diversa o più gratificante o per possibili benefits, bonus e premi per la prestazione.

Qualificarsi in altre competenze

Investire in un corso formativo e/o professionale può aprire vaste opportunità nel mondo del lavoro. Le qualifiche e le certificazioni date da enti riconosciuti nel tuo settore possono fare la differenza nella ricerca di un nuovo lavoro o aiutarti ad avere una base sulla quale chiedere un aumento al tuo capo.

lavoro con paga bassa - Foto di Jonathan Borba: https://www.pexels.com
lavoro con paga bassa – Foto di Jonathan Borba: https://www.pexels.com

Chiedere un aumento

Chiedere un aumento è sempre difficile, soprattutto sotto il punto di vista emotivo. Una delle cause principali è che, volenti o nolenti, l’essere stati sottopagati per tanto tempo può creare un senso di disagio e di insicurezza in una persona che può portarla a pensare che non abbia mai guadagnato di più perché non lo meritasse. Questa è molto spesso una narrativa sbagliata ed a favore del profitto del datore di lavoro.

Dunque, quando ci si presenta per fare richiesta di aumento è sempre importante portare esempio della qualità del lavoro svolto e le potenziali mansioni che svolgete, nonostante fuori contratto. Promettete ulteriori miglioramenti sulla propria performance e fate capire come un aumento vi invoglierebbe ad impegnarvi di più.