Alberi in miniatura provenienti dall’Oriente, simbolo di pace ed equilibrio prodotti dalla filosofia Zen.
I bonsai sono dei piccoli alberi coltivati in appositi vasi, mantenuti nella tipica forma ridotta mediante potature particolari ed attraverso un lavoro di riduzione delle radici. Originari della Cina, si sono diffusi in tutto il mondo soprattutto per merito dei maestri giapponesi e sono oggi una delle forme di giardinaggio più diffuse ed apprezzate.
In giapponese il termine bonsai significa “piantato in vaso piatto”, risultato dei kanji che la compongono: bon significa ciotola o vassoio, mentre sai significa piantare. L’allusione alla ciotola, quindi ad un vaso di modeste dimensioni, richiama la tecnica di coltivazione che permette il modellamento della pianta durante il processo di crescita: grazie alla potatura ed alla riduzione delle radici, i bonsai possono assumere le forme e le dimensioni desiderate, nel pieno rispetto dell’equilibrio naturale della pianta.
La storia dei bonsai ha origini antiche, risalenti almeno fino al VI secolo a.C., dove in Cina era già diffusa la pratica di coltivare alberi in miniatura, conosciuta con il nome di penzai o penjing. Nel corso dei secoli, la tecnica del bonsai si è perfezionata e si è diffusa in Giappone, dove ha raggiunto il suo massimo splendore.
Significato simbolico
La tecnica bonsai segue i principi della filosofia Zen per quanto riguarda i canoni di bellezza applicati alle piante, dando vita al concetto orientale di seishi, ossia l’arte di dare una forma e di coltivare una pianta secondo l’utilizzo di svariate tecniche, sempre nel massimo rispetto della pianta stessa.
I bonsai sono delle vere e proprie opere d’arte, delle sculture viventi la cui bellezza è il frutto di una combinazione di tecniche che mirano alla trasmissione di un profondo senso di armonia ed equilibrio.
La coltivazione di un bonsai richiede pazienza e rispetto per la natura. Solo con il passare degli anni e seguendo i tempi imposti dalla pianta è possibile ottenere un bonsai perfetto, che racchiude in sé la bellezza e la forza della natura. Il bonsai è un’opera in continua evoluzione: la pianta cresce, cambia e si adatta al suo ambiente, rendendo ogni bonsai un pezzo unico e irripetibile, capace di conservare la propria natura.
I principi della filosofia Zen rintracciano nel bonsai un simbolo dell’infinito, la cui bellezza e complessità possono rappresentare una grande fonte di ispirazione per chi è alla ricerca di una vita armonica ed equilibrata.

Coltivazione e cura del bonsai
Coltivare un bonsai è un compito che richiede competenze botaniche ed una certa pazienza, ma con alcuni consigli sarà possibile porre le basi da cui partire, per poi perfezionarsi nel tempo.
Innanzitutto, bisogna procurarsi un bonsai presso un vivaio, magari optando per una versione economica (il rischio che non superi l’anno di vita, almeno all’inizio, è abbastanza alto).
Esposizione del bonsai
Ottenuto il nostro albero in miniatura, partiamo dall’esposizione: il bonsai ha bisogno di luce solare diretta per almeno 6 ore al giorno, per questo andrebbe posizionarlo all’esterno (la luce del mattino è spesso preferibile a quella del pomeriggio, poiché è più delicata e meno intensa).
Il bonsai deve essere protetto, sia in estate (il troppo caldo unito ad un sole diretto cocente potrebbero danneggiarlo) che in inverno (gelate e correnti di aria fredda devono essere evitate) per evitare temperature estreme. Il luogo scelto dovrà inoltre possedere una buona ventilazione, per non avere problemi di umidità e muffa.
Quale terra utilizzare per il bonsai
In secondo luogo, la scelta del terriccio, fondamentale per il successo della coltivazione. Il consiglio è di impiegare un terriccio specifico per bonsai, che sia ben drenante, arieggiato e ricco di sostanze nutritive. Solitamente, la terra per bonsai è composto da una miscela di tre componenti principali: l’akadama (un tipo di argilla granulare che migliora il drenaggio), il kiriu (una roccia vulcanica utilizzata per areare il terriccio) ed il compost organico, che aggiunge sostanze nutritive al substrato. Ricorda di controllare il ph: la maggior parte dei bonsai prospera in un ph leggermente acido o neutro.
Come annaffiare il bonsai
Per quanto riguarda le operazioni di irrigazione, dovrai verificare lo stato del terreno per capire se sia effettivamente asciutto. Per farlo, inserisci un dito nel terreno fino a circa 2,5 centimetri di profondità, se il terreno è ancora umido, evita di annaffiare e controlla nuovamente dopo qualche tempo. La questione principale riguarda l’equilibrio: poca acqua rischia di far seccare il bonsai, troppa acqua rischia di causare marciume radicale, quindi dovrai trovare la giusta via di mezzo.
Come potare il bonsai
Infine, la potatura, l’essenza stessa dell’arte del bonsai. Gli interventi di potatura permettono controllare la forma, la dimensione e la salute della pianta. In particolare il primo intervento determinerà la forma, eliminerà i rami morti o danneggiati, favorirà la ramificazione o ridurrà le dimensioni della pianta, a seconda dei tuoi desideri. Stabiliti gli obiettivi, il bonsai avrà bisogno di potature di manutenzione, da effettuare regolarmente durante l’anno per mantenere la forma desiderata e stimolare la crescita di nuovi rami. La potatura dovrebbe essere eseguita principalmente durante la stagione di crescita attiva della pianta, solitamente in primavera o ad inizio estate.